“Dominare,
capisco ora, era l'illusione necessaria che potesse negare un'evidenza
mostruosa, nelle lotte impari della vita. No, non dipende da noi far in modo
che le cose non capitino, non sempre almeno. Questa era una delle ragioni per
cui volevo aiutare i più sfortunati.”
G.
Ghidini “Era Tutto Perfetto”
E’ questo uno dei tanti passi tratti dal
libro di Giampietro Ghidini: “Era tutto perfetto”, la storia raccontata dal
padre di un sedicenne di nome Emanuele. Emanuele, dopo aver assunto droga,
muore annegato in un fiume e ritrovato dieci ore più tardi. Giampietro, che era
sempre stato un uomo d'affari, che aveva affrontato alti e bassi nella sua
carriera, che aveva sempre pensato che lavorando sodo non avrebbe mai fatto
mancare niente a i suoi figli, si rende conto che forse, ai propri figli, aveva
fatto mancare qualcosa di più importante delle cose materiali: la sua presenza
come padre.
Nel momento della tragedia lo smarrimento
totale: non sa se buttarsi anche lui in quel fiume, lasciando tutti gli errori
e tutti gli sbagli e aggiungere dolore a chi fosse rimasto o andare avanti e
dare una svolta alla propria vita.
Per fortuna sceglie la seconda via e lo
sottolinea in un altro passo del suo racconto: “Questo è un viaggio attraverso
il dolore che anziché uccidermi, mi sta risvegliando a nuova vita” .
Da lì, Gianpietro, decide di dar vita alla
sua Fondazione: “Ema, Pesciolino rosso”, nome derivante da un episodio che
aveva visto protagonisti, 10 anni prima, su quel fatidico fiume, Emanuele e suo
padre in circostanze positive ed allegre.
Ieri, 10 dicembre 2019, anche noi, come tanti
altri studenti d’Italia, che Ghidini ha iniziato ad incontrare, abbiamo avuto l’opportunità
di farlo e il suo raccontare ci ha fortemente stimolati a riflettere su:
· quanto un grandissimo dolore, quale la
perdita di un figlio, si possa trasformare in una forza potentissima e in
un’energia travolgente;
· quanto la voglia di riscattarsi e di poter
rimediare in qualche modo ai propri errori, per poter ritrovare il vero “sé”, che
sembrava ormai perduto, sia possibile se lo si vuole; ognuno di noi può fallire ma allo stesso tempo può anche
rialzarsi e trovare la giusta strada;
· quanto sia importante saper chiedere aiuto e
farlo senza paura;
Ma il messaggio forte che abbiamo avuto
l’opportunità di cogliere nel nostro piangere, sorridere e riflettere è stato senz’altro
quello di comprendere quanto la nostra esistenza sia importante per noi e per
gli altri e che in quanto tale la dobbiamo vivere come un vero grande dono.
GRAZIE!!
Gli studenti delle classi 3^, 4^, 5^
dell’Istituto I.O. Rosselli-Rasetti.